Tour de France 2018, Landa pronto a dare battaglia: “L’obiettivo è vincere”
Mikel Landa è già focalizzato sul Tour de France 2018. Archiviato un Giro di Svizzera non troppo entusiasmante per lui, il corridore della Movistar ha spostato il mirino sull’appuntamento di luglio, dove il team iberico si presenterà con un tridente d’eccezione. Oltre al basco, infatti, ci saranno anche Alejandro Valverde e Nairo Quintana, per quella che si preannuncia essere una delle compagini di riferimento della rassegna transalpina. Sulla carta, ai cancelli di partenza di Noirmoteur-en-l”Île non dovrebbe esserci un vero e proprio il leader, con le gerarchie che verranno verosimilmente dettate dalla strada dopo i primi giorni di corsa.
L’ostacolo, come sempre, è chiamato Team Sky, che negli ultimi anni ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo: “Spero di partire al 99% della mia forma e poi crescere – ha spiegato Landa – L’obiettivo è quello di vincere il Tour. Il rivale più grande penso sarà Chris Froome. Mi piacerebbe vincere ovviamente, ma sarà la strada a parlare giorno dopo giorno. Sicuramente però è una bella occasione per provarci, anche perché Froome arriva dal Giro e potrebbe pagare gli sforzi“. L’ex corridore dell’Euskaltel sa bene come funzionano le cose all’interno della corazzata britannica, visto che lo scorso anno ne fu uno dei pilastri, tanto che nell’ultima settimana, oltre a scortare Froome, si prese il lusso di andare a caccia del podio, sfumato per solo un secondo a favore di Romanin Bardet (Ag2r La Mondiale): “Bisognerà cercare di dare fastidio al blocco Sky – ha continuato – Tendono a proteggere molto il leader e se ci dovessimo riuscire potremmo fare dei danni, anche se non sarà facile”.
Nonostante qualcuno lo abbia criticato per aver scelto la Movistar, dove rischio di fare l’ennesimo Grande Giro da gregario di lusso, il 28enne basco si dice convinto della scelta: “La squadra è fortissima e al Tour dovremo cercare di sfruttarla giorno dopo giorno – ha spiegato ancora l’ex Astana – Mi hanno insegnato a correre più all’attacco, rispetto a qualche squadra del passato, dove si tendeva ad essere più conservativi”.
Infine una considerazione sul percorso del Tour, che necessiterà di farsi trovare pronti sin dall’inizio: “La tappa col pavé sarà il primo banco di prova – ha concluso – Poi saranno importanti gli ultimi 15 giorni di montagna, con le Alpi e i Pirenei. In questi ultimi, essendo vicini a casa, spero che i nostri tifosi si facciano sentire lungo le strade”.
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